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Sconvolgente testimonianza di Bertagnolli: Epo e trasfusioni,Coinvolti Liquigas,Pellizotti,Kreuziger e altri

Bertagnolli confessa "Da Ferrari eravamo in tanti". Leonardo Bertagnolli, classe 1978, racconta il suo viaggio agghiacciante nel mondo del doping. Nessuno aveva mai raccontato con tanta precisione il sistema doping del medico Michele Ferrari. Il trentino fa i nomi dei corridori che ha visto allenarsi con Ferrari; Coinvolge la Liquigas, che lo cacciò proprio per quella frequentazione. 

Ecco le agghiaccianti dichiarazioni del corridore:
 "Con Ferrari un solo test a casa sua, a Ferrara, nel 2002. Non mi disse nulla di farmaci e pratiche dopanti. Mi disse che non poteva seguirmi. Sono tornato da lui alla fine del 2006, avendo avuto un contratto con la Liquigas. Essendo sofferente di tiroide, pensai di tornare da Ferrari per risolvere i problemi. Chiesi a tutto il personale della Liquigas (Amadio e Corsetti: team manager e medico, ndr) di poter frequentare Ferrari per i miei problemi e nessuno si oppose. Chiesi a Ferrari se mi poteva seguire. Mi rispose che, dato che sapeva che avrei corso con la Liquigas, non c’erano problemi. Da allora mi recai periodicamente dal Ferrari, anche perché avevo nel 2007 l’avallo dalla Liquigas. Avevamo pattuito e 12.000 annuali per le sue prestazioni da pagarsi a rate.
Quando ripresi ad allenarmi dopo il problema cardiaco, a luglio 2007 andai a St. Moritz da Ferrari assieme a Bertolini, il nipote ciclista di Francesco Moser (Leonardo, ndr), Gasparotto, Pellizotti, Chicchi e tanti altri di altre squadre: molti venivano da Livigno. Nel 2006 ero a Livigno per conto mio e lì vidi Ferrari con un gruppone di ciclisti tra cui Vinokourov. A St. Moritz, Ferrari mi parlò di eritropoietina. Mi disse di farla in piccole dosi, 1000 unità al giorno endovena - "con 1000 alzi e con 500 mantieni". Assunsi Eprex, smettendo 2-3 giorni prima della gara come consigliatomi. Mi procurai l’Epo da un ex dilettante di Brescia, Manuel Bresciani. Ho iniziato a prenderla nel 2003, su consiglio di un endocrinologo. Ferrari mi spiegò le modalità di assunzione dell’Epo per non essere trovato positivo.

Ricordo che una volta, nel 2007, vidi da Ferrari Popovych e Bileka. All’interno della Liquigas, ho saputo che Pellizotti andava da Ferrari a Monzuno (dove fa i test: ndr). So che da Ferrari andavano molti colleghi della Liquigas e la stessa società era consapevole: Pellizotti, Kreuziger, Gasparotto, Chicchi. A fare i test con Ferrari ho visto Pellizotti, Gasparotto e Possoni.
Nel 2007 con l’obbligo della reperibilità si rischiava di essere trovati positivi all’Epo. Ferrari mi consigliò l’autoemotrasfusione, il "dentro e fuori" di cui si parla nell’intercettazione del 27 agosto 2010".
 "Prima dei consigli di Ferrari non ho mai fatto la trasfusione del sangue. Mi spiegò le modalità della pratica dicendo di prendere le sacche dai canali veterinari — le prime le presi da Bresciani —. Mi indicò di prelevare dai 350 cc ai 500 cc. Mi disse di fare un nodo alla sacca e di pesarla sulla bilancia. Una volta riempita, provvedevo a conservarla in un frigo ospedaliero tra i 2 e i 4 gradi. Fu Ferrari a indicarmi il tipo di frigo da comprare consegnandomi un depliant: ho provveduto ad individuare il rivenditore comprando l’elettrodomestico in provincia di Ravenna".
"Ferrari mi consigliò anche quando fare l’emotrasfusione, dicendo di prelevare il sangue prima di andare in altura e di riammetterlo dopo, per meglio giustificare lo sfasamento dei parametri: ematocrito, reticolociti. La pratica l’ho iniziata nel 2008. La prima volta ebbi anche paura di farla. La feci una sola volta in quell’estate perché in quel periodo la Liquigas mi vietò di andare da Ferrari, cambiando atteggiamento nei confronti delle frequentazioni. Nel 2009 ho fatto una sacca prima del Trentino: in quell’anno vinsi una tappa al Giro (con l’Androni, ndr). Ho fatto un paio di sacche nell’estate 2009. Nel 2010 la prima sacca prima del Trittico, la seconda prima di Camaiore, la terza prima del Lombardia. Poi ho visto Ferrari a fine 2010. Sapendo della perquisizione a Popovych mi disse di buttare via tutto perché c’era il rischio di indagini".


Intanto la procura antidoping ha convocato Leonardo Bertagnolli, sia come incolpato sia come persona informata sui fatti, per il 16 ottobre alle 10.30. Il corridore, che ha da poco annunciato il ritiro, dovrà fornire spiegazioni sulla frequentazione col dottor Ferrari ai tempi della sua militanza nella Liquigas, nel 2007 e nel 2008. E proprio l'ex squadra di Bertagnolli, da anni impegnata in una seria politica contro il doping, ha precisato che il corridore nel 2008 presentava anomalie fisiologiche e per questo aveva cercato all'epoca di ridurre la presenza del trentino alle corse. La Liquigas ha anche smentito l’affermazione dello stesso Bertagnolli, secondo cui la squadra acconsentì alla frequentazione del dottor Ferrari per la risoluzione dei problemi alla tiroide.

Fonte (Gazzetta.it)
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