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Infortunio in itinere, chi va in bici al lavoro sara' tutelato

La Suprema Corte di Cassazione (Sezione Lavoro) con la sentenza n. 7313 del 13 aprile 2016, ha reso giustizia ad un dipendente che, recatosi al lavoro in bicicletta, rimasto vittima di un incidente, si era visto negare il riconoscimento dell’infortunio in itinere dalla Corte di Appello di Firenze, dopo l’esito positivo del giudizio di primo grado.

L’infortunio in itinere, ovvero la copertura assicurativa sul percorso da casa al lavoro, e ritorno, rientra nella nuova normativa che è stata approvata pochi mesi fa, nel dicembre 2015. I giudici hanno riconosciuto il diritto del "lavoratore-ciclista" a essere risarcito dall’Inail, anche se l’incidente è avvenuto prima della fine del 2015, dato che la norma ha valore retroattivo.

In sostanza la Suprema Corte fissa un precedente molto importante, rilevando l’attenzione sempre crescente con cui il legislatore guarda all’uso della bicicletta per i benefici che porta alla mobilità, all’ambiente e alla salute di tutta la collettività.

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Un salto epocale per la presidente Fiab, Giulietta Pagliaccio: "Prima di questa norma occorreva cercare nelle pieghe di altri provvedimenti se per caso ci fossero briciole per la mobilità ciclistica. E' un provvedimento che dà dignità e sicurezza a chi compie un gesto, andare in bici al lavoro, ancor più straordinario in questi giorni di allarme inquinamento."
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