Polemica in casa Farnese Vini fra Scinto e Favilli
Il Cecinese Elia Favilli, uno dei
possibili azzurri di Valkenburg, ha rivelato in un'intervista al Tirreno di essere stato messo fuori
squadra durante il Giro di Padania:
«Subito dopo la terza tappa del recente Giro di Padania a Merate, nella mia camera, in allbergo, piombano Citracca e Scinto e mi dicono: questo è il rinnovo del contratto, metti la firma. Ho replicato che non avevo intenzione di rimanere e che avevo in mano un'offerta di un team Pro Tour. Così loro mi hanno detto di lasciare subito il Giro di Padania, di tornare a casa in treno e che sarei rimasto senza corse fino ai Mondiali. Una vera e propria ritorsione, per impedirmi di rispondere a una convocazione in azzurro visto che il ct Paolo Bettini, pur senza alcuna promessa, mi aveva comunque fatto capire che avevo qualche buona chance di essere chiamato».
La replica del direttore sportivo della Farnese Vini-Selle Italia, Luca Scinto, a quanto riportato dal Tirreno sulla vicenda Favilli, non si è fatta attendere:
«Tanto per cominciare, lo stesso Elia mi giura di non aver detto quanto riportato in quell'intervista. Dopodiché, è comunque falso che io abbia mandato a casa un mio corridore da una gara in corso. Favilli si è ritirato dal Giro di Padania a causa di una tendinopatia al gomito e un dolore al ginocchio, problemi che aveva già riscontrato al Giro d'Italia e che lo avevano costretto al ritiro anche in quel caso. C'è il medico che ha tutti i referti, è stato lui a mandare a casa Favilli, quel che dico è tutto documentato. Ma poi, che senso avrebbe avuto per me mandare a casa un corridore a due tappe dalla fine?. Per quanto riguarda invece, la vicenda della nazionale, Bettini mi aveva parlato di spiragli per un posto da riserva. Anche in quel ruolo, però, credete che io non sarei stato contento di avere uno dei miei in Nazionale? Certo, da qui a fine stagione valuterò, come è nelle mie facoltà , se far correre o meno Favilli, sta a me verificare se è abbastanza concentrato per gareggiare. Però aggiungo anche che sono 7 anni che è con noi, sin da dilettante l'abbiamo sempre trattato come un figlio, aiutandolo in tutto e per tutto quando, 18enne, mise una ragazza incinta. Per dargli una mano gli abbiamo pagato addirittura uno stipendio quando correva per un'altra squadra. L'abbiamo fatto crescere, gli siamo stati vicini, e ora, sul più bello, si è accordato zitto zitto con la Lampre, preferendo andare a prendere il minimo da loro quando con noi guadagna bei soldi. Sono molto deluso. Io non mi faccio mettere i piedi in testa dai miei corridori, a loro dico sempre che bisogna essere prima uomini e poi corridori, ma la verità è che in giro ci sono tanti bambini».
«Subito dopo la terza tappa del recente Giro di Padania a Merate, nella mia camera, in allbergo, piombano Citracca e Scinto e mi dicono: questo è il rinnovo del contratto, metti la firma. Ho replicato che non avevo intenzione di rimanere e che avevo in mano un'offerta di un team Pro Tour. Così loro mi hanno detto di lasciare subito il Giro di Padania, di tornare a casa in treno e che sarei rimasto senza corse fino ai Mondiali. Una vera e propria ritorsione, per impedirmi di rispondere a una convocazione in azzurro visto che il ct Paolo Bettini, pur senza alcuna promessa, mi aveva comunque fatto capire che avevo qualche buona chance di essere chiamato».
La replica del direttore sportivo della Farnese Vini-Selle Italia, Luca Scinto, a quanto riportato dal Tirreno sulla vicenda Favilli, non si è fatta attendere:
«Tanto per cominciare, lo stesso Elia mi giura di non aver detto quanto riportato in quell'intervista. Dopodiché, è comunque falso che io abbia mandato a casa un mio corridore da una gara in corso. Favilli si è ritirato dal Giro di Padania a causa di una tendinopatia al gomito e un dolore al ginocchio, problemi che aveva già riscontrato al Giro d'Italia e che lo avevano costretto al ritiro anche in quel caso. C'è il medico che ha tutti i referti, è stato lui a mandare a casa Favilli, quel che dico è tutto documentato. Ma poi, che senso avrebbe avuto per me mandare a casa un corridore a due tappe dalla fine?. Per quanto riguarda invece, la vicenda della nazionale, Bettini mi aveva parlato di spiragli per un posto da riserva. Anche in quel ruolo, però, credete che io non sarei stato contento di avere uno dei miei in Nazionale? Certo, da qui a fine stagione valuterò, come è nelle mie facoltà , se far correre o meno Favilli, sta a me verificare se è abbastanza concentrato per gareggiare. Però aggiungo anche che sono 7 anni che è con noi, sin da dilettante l'abbiamo sempre trattato come un figlio, aiutandolo in tutto e per tutto quando, 18enne, mise una ragazza incinta. Per dargli una mano gli abbiamo pagato addirittura uno stipendio quando correva per un'altra squadra. L'abbiamo fatto crescere, gli siamo stati vicini, e ora, sul più bello, si è accordato zitto zitto con la Lampre, preferendo andare a prendere il minimo da loro quando con noi guadagna bei soldi. Sono molto deluso. Io non mi faccio mettere i piedi in testa dai miei corridori, a loro dico sempre che bisogna essere prima uomini e poi corridori, ma la verità è che in giro ci sono tanti bambini».
Polemica in casa Farnese Vini fra Scinto e Favilli
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