Caso Armstrong: Fanini, Armstrong confessi poi amnistia mondiale
"Armstrong confessi e subito dopo venga fatta
un'amnistia internazionale e da quel punto in poi chi verrĂ scoperto
positivo al doping dovrĂ essere radiato".
Questa la proposta del patron del team Amore e Vita, Ivano Fanini, da anni in lotta contro il doping che poi continua così:
"In questi ultimi anni ho attaccato piĂ¹
volte Armstrong, chiedendogli di uscire dall'omertĂ e confessare, anche
se questo gli costerĂ milioni di dollari e chissĂ quanti problemi con la
giustizia statunitense. Ma devo dire che, comunque, non c'è corridore
al mondo che, se venisse indagato anche solo per il 50% di quello che
hanno indagato su Armstrong, uscirebbe indenne".
''C'è chi dice che sarebbe troppo facile confessare ora - aggiunge - Ma non è mai troppo tardi: se il texano lo facesse, sarebbe la salvezza per il ciclismo, da anni in gran difficoltà . Sarebbe anche l'unico modo per Armstrong per rimanere un grande, perchè comunque è stato un campione. D'altronde i campioni degli ultimi anni, anche quelli che non sono stati presi, hanno tutti scheletri nell'armadio. Quindi proprio partendo dal caso dell'americano bisogna cogliere l'occasione per cambiare, se vogliamo bene al ciclismo e alla salute delle nuove generazioni".
"Se Armstrong parla e dice tutto quello che sa - conclude Fanini - subito dopo bisogna fare un'amnistia internazionale e voltare pagina. E da quel momento in poi chi sbaglia va radiato. Ăˆ ora di finirla prima che il ciclismo sia obbligato a fermarsi. Purtroppo non è finita. C'e davvero da sperare solo che Armstrong si convinca davvero a confessare e che poi, forte delle sue esperienze, fornisca idee per un cambiamento radicale per il ciclismo, lo sport piĂ¹ bello del mondo se fatto con sudore, fatica e sacrifici. Solo così potremo recuperare credibilitĂ e trovare sponsor importanti".
Questa la proposta del patron del team Amore e Vita, Ivano Fanini, da anni in lotta contro il doping che poi continua così:
Lance Armstrong, 41 anni |
''C'è chi dice che sarebbe troppo facile confessare ora - aggiunge - Ma non è mai troppo tardi: se il texano lo facesse, sarebbe la salvezza per il ciclismo, da anni in gran difficoltà . Sarebbe anche l'unico modo per Armstrong per rimanere un grande, perchè comunque è stato un campione. D'altronde i campioni degli ultimi anni, anche quelli che non sono stati presi, hanno tutti scheletri nell'armadio. Quindi proprio partendo dal caso dell'americano bisogna cogliere l'occasione per cambiare, se vogliamo bene al ciclismo e alla salute delle nuove generazioni".
"Se Armstrong parla e dice tutto quello che sa - conclude Fanini - subito dopo bisogna fare un'amnistia internazionale e voltare pagina. E da quel momento in poi chi sbaglia va radiato. Ăˆ ora di finirla prima che il ciclismo sia obbligato a fermarsi. Purtroppo non è finita. C'e davvero da sperare solo che Armstrong si convinca davvero a confessare e che poi, forte delle sue esperienze, fornisca idee per un cambiamento radicale per il ciclismo, lo sport piĂ¹ bello del mondo se fatto con sudore, fatica e sacrifici. Solo così potremo recuperare credibilitĂ e trovare sponsor importanti".
Caso Armstrong: Fanini, Armstrong confessi poi amnistia mondiale
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