Armstrong accusa, "Uci mi ha sempre coperto"
Lance Armstrong torna a parlare e lo fa attraverso un'intervista concessa a Sportsmail, inserto del Daily Mail. Armstrong parla con la sua ex massaggiatrice Emma O’Reilly e conferma che Hein Verbruggen, ex numero uno del ciclismo mondiale, sapeva tutto e avrebbe coperto il suo uso di doping.
"Verbruggen sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo. Fu una delle tante persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi risultato positivo a un test".
Il Texano poi aggiunge nuovi dettagli sulla famosa ricetta retrodatata, firmata dal medico della Us Postal, che gli ha permesso di evitare sanzioni e conclude l'intervista così:
"È ridicolo pensare che io voglia proteggere queste persone dopo tutto quello che mi hanno fatto. Io non sto proteggendo proprio nessuno. Non provo nessun senso di lealtà verso di loro. Anzi li odio proprio. Mi hanno gettato sotto un bus in corsa. Con me hanno chiuso". Contattato dal Daily Mail, Verbruggen non ha voluto rilasciare commenti.
È evidente - scrive il Daily Mail - come Armstrong stia cercando di riallacciare i contatti con la nuova Uci in vista del varo della nuova Commissione indipendente di inchiesta che unirà Uci e Wada. Intanto il nuovo presidente dell’Uci, Brian Cookson, ha lasciato intendere che di fronte ad una piena confessione Armstrong potrebbe vedere la sua squalifica ridotta a otto anni. Un’occasione che l’americano sembra voler sfruttare. Come dimostrato nell’intervista, nella quale ha anche spiegato il meccanismo delle prescrizioni retrodatate che gli permettevano di sfuggire alle eventuali sanzioni.
"Verbruggen sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo. Fu una delle tante persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi risultato positivo a un test".
Il Texano poi aggiunge nuovi dettagli sulla famosa ricetta retrodatata, firmata dal medico della Us Postal, che gli ha permesso di evitare sanzioni e conclude l'intervista così:
"È ridicolo pensare che io voglia proteggere queste persone dopo tutto quello che mi hanno fatto. Io non sto proteggendo proprio nessuno. Non provo nessun senso di lealtà verso di loro. Anzi li odio proprio. Mi hanno gettato sotto un bus in corsa. Con me hanno chiuso". Contattato dal Daily Mail, Verbruggen non ha voluto rilasciare commenti.
È evidente - scrive il Daily Mail - come Armstrong stia cercando di riallacciare i contatti con la nuova Uci in vista del varo della nuova Commissione indipendente di inchiesta che unirà Uci e Wada. Intanto il nuovo presidente dell’Uci, Brian Cookson, ha lasciato intendere che di fronte ad una piena confessione Armstrong potrebbe vedere la sua squalifica ridotta a otto anni. Un’occasione che l’americano sembra voler sfruttare. Come dimostrato nell’intervista, nella quale ha anche spiegato il meccanismo delle prescrizioni retrodatate che gli permettevano di sfuggire alle eventuali sanzioni.
Armstrong accusa, "Uci mi ha sempre coperto"
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